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Fake Exhibitions Posters.
Felix Humm espone al Mirad’Or di Pisogne, galleria d’arti sul lago d’Iseo.
Il Mirad’Or sorge dall’acqua come un piccolo padiglione, una palafitta immersa nel lago, abbracciando i resti del porto medievale divenuto poi lavatoio pubblico e, solo recentemente, spazio espositivo.
Ecco perché Felix Humm ha appeso i suoi poster come fossero lenzuola stese ad asciugare.
La mostra è stata curata da Gigi Barcella, sostenuta dal sindaco Federico Laini
e dall’assessore Giovanni Bettoni.
Con i “Fake Exhibitions Posters” Felix Humm inizia un gioco. Sente che è arrivato il momento di valorizzare tutto il resto della sua produzione visiva come fotografie, fotocopie, scansioni, polaroid e tutte le tecniche di stampa mescolate a china, carboncino, gesso, le sculture, i rilievi, dipinti a olio, disegni. Capisce che il suo modo, da graphic designer, per tenerle vive è quello di sussumerle nel proprio lavoro di grafico, di portarle nel contesto della sua professionalità.
Le fissa nella forma del poster. Per restituire quindi la dignità che spetta loro, inventa delle occasioni espositive fittizie e concepisce i manifesti di ipotetiche mostre. A ogni tipologia d’intervento artistico associa una sede appropriata, e fissa una data spostata in un futuro così lontano da rendere esplicito il gioco. Del resto è del nostro tempo l’attenzione spasmodica rivolta ai gadget piuttosto che agli eventi cui sono legati, ed è figlia di questo tempo l’idea di una mostra di poster di mostre…mai realizzate!
Fake Exhibitions Posters.
Felix Humm espone al Mirad’Or di Pisogne, galleria d’arti sul lago d’Iseo.
Il Mirad’Or sorge dall’acqua come un piccolo padiglione, una palafitta immersa nel lago, abbracciando i resti del porto medievale divenuto poi lavatoio pubblico e, solo recentemente, spazio espositivo.
Ecco perché Felix Humm ha appeso i suoi poster come fossero lenzuola stese ad asciugare.
La mostra è stata curata da Gigi Barcella, sostenuta dal sindaco Federico Laini
e dall’assessore Giovanni Bettoni.
Con i “Fake Exhibitions Posters” Felix Humm inizia un gioco. Sente che è arrivato il momento di valorizzare tutto il resto della sua produzione visiva come fotografie, fotocopie, scansioni, polaroid e tutte le tecniche di stampa mescolate a china, carboncino, gesso, le sculture, i rilievi, dipinti a olio, disegni. Capisce che il suo modo, da graphic designer, per tenerle vive è quello di sussumerle nel proprio lavoro di grafico, di portarle nel contesto della sua professionalità.
Le fissa nella forma del poster. Per restituire quindi la dignità che spetta loro, inventa delle occasioni espositive fittizie e concepisce i manifesti di ipotetiche mostre. A ogni tipologia d’intervento artistico associa una sede appropriata, e fissa una data spostata in un futuro così lontano da rendere esplicito il gioco. Del resto è del nostro tempo l’attenzione spasmodica rivolta ai gadget piuttosto che agli eventi cui sono legati, ed è figlia di questo tempo l’idea di una mostra di poster di mostre…mai realizzate!